La raccolta di poesie Giobbe 2000 di Mara Moretti abbraccia la sofferenza degli innocenti oltre i confini geografici, condensando nei versi la semplice e preziosa bellezza di incontri e scorci
naturali. Mentre l’eco della figura biblica di Giobbe si intreccia alle ferite della storia recente, la
scrittura si fa custode di date, volti e luoghi per offrire ascolto e fede anche all’inesprimibile.
Dalla prefazione di Elisa Nanini.
L'Autrice si presenta con una ribellione molto pacata, quasi dolce, pur evidenziando la sofferenza degli uomini; la prima poesia ne è l'esempio: "In punta di piedi/ sulla corda tesa/ precario equilibrio/ per non ferire". Quindi la risposta sembra essere ancora all'interno del libro di Giobbe: "...quando ci chiediamo, come mai Dio non fa niente per le persone che soffrono, sappiamo che non è vero, Dio ha fatto noi, che possiamo prenderci cura gli uni dagli altri. Dio non è da capire con il nostro intelletto, ma è da trovare nei nostri sentimenti più genuini e ribellarci contro l'ingiustizia". Così la poetessa fa d'apripista agli ideali che dovrebbero accomunare gli uomini e le donne di questo tempo ...
Dalla postfazione di Antonio Nesci
Angela Marina Codifava
Quanto bella e profonda!! Brava davvero, i testi ben rappresentano la complessità esistenziale che è un tema poetico che privilegio. Dovremo considerarlo nei dettagli e leggerne insieme magari. Grazie!!