mercoledì

Piccolo bimbo scalzo



Piccolo bimbo scalzo

il moccio al naso

e vesti scarse...


ti incontrerò mai

in qualche parte del mondo

diventato ormai uomo o donna


a raccontare la tua storia

figlio di povera Africa

che ai bordi di rosse piste sterrate


chiedevi bon bon

e vuoti di plastica


ai viaggiatori curiosi

ladri di immagini e di emozioni?




Motivazioni della Giuria


Le piste sterrate di terra rossa fanno da sfondo all'immagine del bambino africano, simbolo di povertà e solitudine, esposto alla curiosità di turisti indifferenti, ai "ladri di immagini e di emozioni". Il dolore dell'autrice per l'iniquità sociale rappresentata dal bambino scalzo traspare dalla scelta delle frasi brevi e dai termini che sembrano voler abbracciare l'indigenza del piccolo. Sono versi semplici e potenti, arrivano diretti al cuore e alla coscienza del lettore e lo sollecitano a una risposta emotiva ed attiva nei confronti della sofferenza  e dei bisogni altrui.


 


domenica



La raccolta di poesie Giobbe 2000 di Mara Moretti abbraccia la sofferenza degli innocenti oltre i confini geografici, condensando nei versi la semplice e preziosa bellezza di incontri e scorci
naturali. Mentre l’eco della figura biblica di Giobbe si intreccia alle ferite della storia recente, la
scrittura si fa custode di date, volti e luoghi per offrire ascolto e fede anche all’inesprimibile.

                                                                                    Dalla prefazione di Elisa Nanini.





L'Autrice si presenta con una ribellione molto pacata, quasi dolce, pur evidenziando la sofferenza degli uomini; la prima poesia ne è l'esempio: "In punta di piedi/ sulla corda tesa/ precario equilibrio/ per non ferire". Quindi la risposta sembra essere ancora all'interno del libro di Giobbe: "...quando ci chiediamo, come mai Dio non fa niente per le persone che soffrono, sappiamo che non è vero, Dio ha fatto noi, che possiamo prenderci cura gli uni dagli altri. Dio non è da capire con il nostro intelletto, ma è da trovare nei nostri sentimenti più genuini e ribellarci contro l'ingiustizia". Così la poetessa fa d'apripista agli ideali che dovrebbero accomunare gli uomini e le donne di questo tempo ...
 
    Dalla postfazione di Antonio Nesci



Angela Marina Codifava


Quanto bella e profonda!! Brava davvero, i testi  ben rappresentano la complessità esistenziale che è un tema poetico che privilegio. Dovremo considerarlo nei dettagli e leggerne insieme magari. Grazie!! 

 

giovedì


Castrum Vetus   *

E qui, all’ombra di antichi
cipressi dopo la ripida salita
sotto il sole di luglio, riprendo fiato 
osservata da sguardi invisibili
circondata da storie a me ignote 
mi muovo tra pietre senz’anima.

Antenati di un piccolo paese senza storia
ma citato dal Tassoni per sua gloria
e qualche sparuta leggenda
della torre monca che fu della Contessa.

Nessuno narra più di quel pozzo
rasoio degli orrori nella borgata
dai Longobardi fondata

dell’esercito straniero il passaggio
che il Rio degli Spagnoli
ancora oggi rende omaggio

delle vie di Matilde un tempo calpestate
da stanchi pellegrini e viandanti
con carri e i buoi trainanti.

Ma in questo lembo d’Appennino
da zappe e falcetti abbandonato
da poiane solitarie abitato con
grilli petulanti e frenetiche cicale
almeno i poeti vennero
l’anima del creato a cantare.


(* Castelvecchio di Prignano s/Secchia - Modena)

mercoledì

Ringrazio la giuria del Premio Internazionale L.S.Senghor,
presieduta da Pap Khouma e il Presidente del Premio Cheikh Tidiane Gaye,
per aver ritenuto meritevole del 3° posto la mia raccolta inedita GIOBBE.



 Premiazione avvenuta il 6 maggio 2023 presso la Fondazione San Fedele a Milano.

domenica



C’è in questi versi l’invenzione alchemica della vita, l’immenso desiderio di vivere nella fantasia e la speranza, ma anche la consapevolezza di un addio. Restano le riviste e i sogni accartocciati dei progetti, gli amici e le strade polverose che, una volta giunti alla meta ci facevano godere un universo di luce, la bellezza del ritrovarsi nello stesso sguardo. 


                                                                                                               Dalla prefazione di Antonio Nesci.





Ciao Mara, i 2 giorni richiesti alla fine si sono ridotti ad un pomeriggio...perché il tuo libro si legge tutto d'un fiato, anche se l 'ho letto 2 volte. Dico così perché sono tutte poesie abbastanza brevi, con uno stile semplice ed essenziale, anche nella punteggiatura.  Sei stata davvero una piacevole sorpresa! Il tuo accostare la natura, nei suoi vari aspetti, col proprio stato d'animo è una cosa che condivido in pieno, forse perché anche io amo la natura ed ogni essere vivente, profondamente. Come sempre succede, alcune mi sono piaciute più di altre, specialmente verso la fine, che giuro mi sono commossa fino alle lacrime, conoscendo Paolo e la sua perdita. Quindi il mio giudizio è più che favorevole! Molto carino anche il racconto finale con voce narrante di bambina...Asia?  Un grande abbraccio e...aveva ragione chi diceva che bisogna dare voce al dolore...
(da Lucia Ballerini)


Ho letto il libro e  l'ho trovato  misurato e mai banale, indica senza descrivere, toccante, compliments

                    (da Antonella Iacoli via whatsupp)



Ciao Mara

stasera presenterai il tuo libro alla Fonte, sono certo che saranno tutti entusiasti!

Mì ero ripromesso di scriverti il mio pensiero in proposito ma le cose hanno preso una piega non piacevole e anche ora, fatico a tornare nelle mie normali condizioni.

In ogni caso, parlando del tuo libro: se la prima tua poesia vuole essere d'auspicio affinché non si confonda la sofferenza con la richiesta di consensi, credo proprio che nella tua poesia, non vi sia minimamente ostentata nessuna forma di richiesta di compatimento: questo libro si esprime con una dignità assoluta! Inoltre è scritto molto bene, con una struttura poetica di chi conosce la materia, Riesce a prendere  per mano il lettore come si fa quando si accompagnano amici a fare vedere cose a noi care. 

Ogni poesia gode di una apertura che davvero"apre" e chiusure che molte volte fanno il botto! 

E' pulita, elegante e gli argomenti riescono a incuriosire, tanto che mi vengono domande come: "perché scrivi da Ninive? cosa rappresenta Ninive´e Finisterre è stata solo la conclusione di un pellegrinaggio, o un punto che traccia la fine del mondo?

Mi auguro di avere modo di parlarne ancora. Intanto ti auguro una buona serata, che so in buone mani, e che tu possa considerarmi come presente! un saluto e un abbraccio anche da parte di Marilena.


                                                   Buona serata! 

                                                           (da Paolo Francia)


mercoledì

Quali dinamiche astrali o terrene intercorrono in Le Lune di Giove in questo affresco nella rivisitazione di un'epoca storica in trasformazione verso il futuro? luci e ombre, amore e disamore, con stelle, nebulose e buchi neri. Persone reali con fragilità e virtù o pianeti distanti anni luce che non potremo mai eliminare dal nostro sentire?

 


Piccolo bimbo scalzo Piccolo bimbo scalzo il moccio al naso e vesti scarse... ti incontrerò mai in qualche parte del mondo diventato ormai ...